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Le malattie delle unghie

Onicofagia
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Le lesioni ungueali autoprovocate sono molto frequenti sia nell’adulto che nel bambino.
L’abitudine di mangiarsi le unghie, onicofagia, è senza dubbio la patologia più comune: si stima che il 60% dei bambini ed il 45% degli adolescenti abbia questo problema.
Spesso il soggetto non mangia solo le unghie ma danneggia anche la cuticola ed i tessuti periungueali (perionicofagia). La perionicofagia determina un danno cronico a carico della matrice ungueale che si evidenzia clinicamente con alterazioni di superficie e di colore dell’unghia. Le unghie colpite presentano avvallamenti e solchi a distribuzione irregolare; spesso è presente una pigmentazione bruna in banda della lamina, espressione di una attivazione dei melanociti della matrice ungueale indotta dal trauma cronico.
Talvolta, soprattutto nel bambino l’unghia presenta piccole chiazze bianche che migrano distalmente con la crescita della lamina (leuconichia puntata). La leuconichia è espressione del fatto che la matrice ungueale, danneggiata dal trauma, produce un’unghia parzialmente immatura e non completamente cheratinizzata.

L’onicofagia è spesso causa di infezioni e carico delle pieghe ungueali in quanto il trauma favorisce la penetrazione di batteri; clinicamente il dito appare rosso, gonfio e dolente e la compressione determina la fuoriuscita di pus. Le verruche periungueali sono un altra complicazione frequente e difficile da eradicare.
L’onicofagia può anche provocare danni irreversibili a carico dei denti.

Un’altra patologia ungueale autoprovocata di frequente osservazione è la distrofia canaliforme mediana da tic. Questa distrofia interessa tipicamente l’unghia del pollice ed è causata dall’abitudine di massaggiare e comprimere l’unghia del pollice con il polpastrello dell’indice della stessa mano. L’unghia interessata presenta una depressione longitudinale centrale percorsa da numerosissimi solchi trasversali paralleli.

Il trattamento
Il trattamento dell’onicofagia è difficile soprattutto quando il problema si protrae in età adulta. Il bendaggio o l’applicazione di prodotti amari a livello dell’unghia non risolvono quasi mai il problema. Secondo la nostra esperienza clinica può essere utile, soprattutto nella donna, l’applicazione delle unghie artificiali. Infatti molti soggetti che si mangiano le unghie e le pellicine riferiscono che la loro cattiva abitudine è favorita dal fatto che l’unghia è deformata e la cute periunguale è secca e irregolare. La ricostruzione ungueale riduce questo problema e può aiutare a interrompere l’onicofagia.
Recentemente sono state sperimentate anche tecniche comportamentali rapide di disassuefazione, simili a quelle utilizzate per interrompere il vizio del fumo.